VI Festival Internazionale del Cibo di Strada a Cesena

1, 2, 3 ottobre
Cesena
è una bella città, ultimamente trova molte occasioni per “autocelebrarsi”, anche da un punto di vista sportivo, nella fattispecie calcistico, considerato il buon andamento della locale squadra di calcio che milita in serie A, frutto di una lunga tradizione in questo senso fatta di competenza e professionalità, che è riconosciuta da tutti.
La valorizzazione di una città come Cesena passa da una molteplicità di strade, l’offerta in questa senso è varia e di alta qualità. Il 6° Festival Internazionale del Cibo di Strada, che si terrà dal 1° al 3 ottobre 2010, è una di queste occasioni dove la bellezza e l’anima di Cesena si esprime nel modo più compiuto. Tra l’altro il secondo giorno della manifestazione è in concomitanza con la notte bianca per la cultura, che nelle precedenti edizioni ha sempre riscosso un discreto successo.
Il Festival del cibo di strada torna dopo il successo delle edizioni biennali precedenti. E’ organizzato dalla Confesercenti Cesenate, da Slow Food Cesena, con la consulenza del giornalista “gastronomade”, Vittorio Castellani (Chef Kumalé) che cura la sezione internazionale e propone una ventina di isole gastronomiche con cibi di strada che provengono dall’Italia e dal mondo, nella fattispecie dal Messico all’India, dalla Grecia al Kurdistan, dal Venezuela alla Provenza, dal Perù al Marocco, dal Brasile alla Spagna, e anche da numerose regioni italiane.
Il festival comprende anche le officine gastronomiche di world food, laboratori sul cibo di strada nel Mediterraneo e nel mondo, condotti da chef Kumalè, poi ancora esposizioni, incontri, animazioni, musica, teatro di strada. Al festival del cibo di strada non manca proprio niente. Ci sarà anche una apposita sezione dedicata allo street coffee, con la degustazione di caffè da tutto il mondo.
Con la nascita delle città nella civiltà mediterranea, si afferma con forza anche nella pratica l’idea del cibo di strada, che servito nei tradizionali chioschi caratteristici, e offerto dai venditori ambulanti, costituisce la più autentica forma di ristorazione.
Il cibo di strada è un prodotto semplice da preparare, è di solito legato alle tradizioni agro-alimentari del territorio a cui appartiene, rappresenta la più genuina fra le diverse forme di offerta gastronomica, quella offerta che non è soggetta alla aleatorietà delle mode gastronomiche, passeggere, quella che consente di leggere nel modo più compiuto la storia, non solo gastronomica di una città e del territorio circostante. La cosa è di per sé geniale; risalire e poi comprendere la storia di una città attraverso il cibo e la gastronomia.
La consuetudine del cibo di strada si è estesa col tempo dalle rive del Mediterraneo in tutti i luoghi del pianeta in cui il clima e lo sviluppo delle relazioni sociali ne consentivano la sua più completa realizzazione e affermazione, a cominciare dal lontano Oriente, Africa, America Latina, per non parlare di paesi che potremmo definire “nuovi” come l’Australia e gli Stati Uniti, che hanno fatto proprie le tradizioni culinarie di tanti paesi del mondo, europei e asiatici e africani, a causa delle ondate migratorie che li hanno ‘investiti’. Ci saranno anche laboratori con degustazione, il costo per partecipare a ogni singolo laboratorio è di 10 euro.

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