Prodotti tipici

Non solo piadina e vini. Ecco qui una carrellata di tutti i prodotti e piatti tipici di Romagna.

PRIMI PIATTI

CAPPELLETTI
Se ne parla già dal 1800, c’è chi dice addirittura dal 1200. Da non confondere con il cugino emiliano tortellino, il cappelletto è una pasta all’uovo ripiena chiusa a mò di cappello che non contiene carne, bensì spesso ricotta e prosciutto. Servito prevalentemente in brodo, compare puntualmente sulle tavole romagnole ogni Natale.

PASSATELLI
Uova, grana, pane raffermo grattugiato e noce moscata: ecco la ricetta dei passatelli, pasta dalla forma di succulenti vermicelli (la forma viene ottenuta con un apposito strumento culinario) rigorosamente cotti in brodo.

STROZZAPRETI
Il nome dice già tutto sull’origine anticlericale e ‘rossa’ di questo piatto, il cui contenuto, nell’augurio dei capifamiglia romagnoli, avrebbe dovuto soffocare il prete di paese. Oggi non ha più questa valenza, ma questi “bastoncini” di pasta a mano, conditi con sugo, salsa di verdure e ragù vari, rimane una delle pietanze principali della terra del Passatore.

MANFRIGOLI
Meno conosciuti dei precedenti, i manfrigoli sono una pasta tagliata irregolarmente delle dimensioni di un chicco di riso. A Forlì, invece, era una polenta a base di granoturco condita con fagioli e castagne.

GARGANELLI
Passati diagonalmente con l’apposito pettine a fili paralleli, i garganelli sono piccoli maccheroni rigati. I garganelli vengono spesso abbinati con il ragù romagnolo, ma anche con panna, piselli e salsiccia.

CARNI

PORCHETTA
Servita a fette, spesso sulla piadina, la porchetta è una via di mezzo tra un insaccato e un piatto di carne. In sostanza, si tratta di carne di maiale condita con sale, pepe e spezie.


CICCIOLI

Secchi a bocconcini o teneri, i ciccioli, un must tutto romagnolo, provengono dai residui della lavorazione delle parti grasse del maiale. Sottoposti a lunga bollitura e poi compressi, i ciccioli vengono poi salati e pepati, ottenendo quel sapore che tutti conosciamo.

VITELLONE
No, non è il bagnino latin lover che dagli anni ’60 in poi ha furoreggiato e conquistato cuori sulla riviera romagnola al punto da ispirarne opere cinematografiche (leggi Fellini). E’ una variante bovina giovane e corposa che ‘regala’ carni molto apprezzate in tutta l’Italia centrale, specialmente in Romagna.

CASTRATO
Immancabile nelle grigliate romagnole, il castrato è una succulenta carne ovina dal gusto delicato proveniente da pecora d’età superiore a sei mesi e inferiore a due anni.

FORMAGGI

SQUACQUERONE
Eccolo, il formaggio principe di Romagna. Bianco, informe e granuloso, è un formaggio fresco, morbido e gustoso da spalmare sulla piadina e abbinare con prosciutto crudo e rucola, un vero e proprio classico.


FORMAGGIO DI FOSSA

E’ uno dei prodotti più caratteristici a cui vengono dedicate eventi e sagre apposite. Il formaggio di fossa (originario di Sogliano) è così chiamato perché viene stagionato -chiuso in sacchi di tela bianca- in particolari cavità di tufo (le cosiddette fosse) per tre mesi. Un antico procedimento che gli conferisce un sapore piccante e particolare.

RAVIGGIOLO
Crudo, morbido e bianco, viene prodotto nel forlivese esclusivamente in inverno, da ottobre a marzo. Da consumare preferibilmente entro pochi giorni dalla produzione.


FRUTTA E VERDURA

CASTAGNA
Si trova un pò ovunque, ma la sua variante romagnola è rinomata, specialmente quella di Montefiore (Rimini). Frutto tipicamente autunnale, ispira tantissime sagre e feste in suo onore. Inoltre, con la sua farina viene preparato il cosiddetto ‘castagnaccio’.

CACO
Arriva con l’autunno ed ha un bel colorito arancione-rosso. Il caco, frutto dal sapore dolcissimo, popola le campagne di tutta la regione.


NETTARINA

Meglio nota come pesca-noce, la nettarina è un prodotto che vanta il marchio IGP ed è presente nelle varianti a polpa gialla e bianca.


PESCA

Anche la pesca romagnola si fregia del marchio IGP ed è riconosciuta in Italia e nel mondo per la sua bontà.

SCALOGNO
Simile all’aglio, questo bulbo cipollino di antiche origini viene utilizzato in cucina in vari modi. Fresco in mazzetti, secco in trecce o reti o messo sott’olio, conserva sempre il suo particolare sapore certificato dal marchio IGP. Riolo Terme gli dedica ogni anno una sagra.

DOLCI

CIAMBELLA
Non ha il buco ed è ellissoidale perché è la versione tutta romagnola della ciambella. Il dolce più famoso della terra del Passatore può essere semplice oppure farcita di marmellata o nutella, ed è rigorosamente ricoperta di granelli di zucchero. Ottima con la cagnina, la ciambella si può gustare a colazione, merenda e dopo i pasti: non stanca davvero mai.

BIZULA’
Tipico del riminese, è un prodotto di panetteria cotto in forno dalla forma ad anello del diametro di un braccio.

BUSTRENGO
Dolce antichissimo, ha popolato per anni le tavole dei contadini. Simile ad una torta biscottata, è alto come una crostata e viene preparato con miele, scorza di limone, farina di grano e mais, latte, uova, burro, vino, arance, frutta secca e uvetta.

MIGLIACCIO
Riso cotto nel latte, zucchero, farina, fichi secchi, pinoli, nocciole, mandorle dolci, uva passa, marmellata, saba, cioccolato fondente e.. sangue di maiale. Sono i variegati e antitetici ingredienti del migliaccio di Romagna, dolce invernale tipico dell’entroterra.

BRAZADEL
Il “brazadel de la cros” è un pane dolce tipico della tradizione di Castel Bolognese a cui il centro dell’entroterra dedica ogni anno una sagra.